NAPOLI | VITA, MORTE E MIRACOLI

Il Gruppo Fotoamatori Pergine Vi invita alla mostra fotografica dal titolo “Napoli – vita morte e miracoli” che si terrà a Pergine Valsugana (TN) presso la sala Maier in Piazza Serra dal 20 al 26 settembre 2014.

Fotografie di:

 Carlo Andreani – Antonio Caturano – Fabrizio Cimini – Maria Luisa de Marco – Roberta de Marco

Francesca Fidanzia – Elena Lanfaloni – Claudio Monderna – Marcello Rauccio – Mario Vintari

Inaugurazione sabato 20 SETTEMBRE alle ore 18.00

La rassegna sarà visitabile nello stand espositivo di Sala Maier a Pergine Valsugana tutti i giorni dal 26 aprile al 4 maggio nei seguenti orari:

17.00/19.00 | 20.00/22.00

Napoli, come è noto a molti, è una città dalle mille contraddizioni: benessere e miseria, cultura e degrado, imprenditorialità e rassegnazione…

Tra gli opposti non sempre è evidente la linea di demarcazione e si direbbe che spesso le due dimensioni si integrano, confondendosi e fondendosi.

Così è anche per quanto riguarda la dimensione solare, che illumina l’esistenza, e quella dell’al di là, con tutto il suo carico di timori, ansie, speranze e misteri.

Attraverso le fotografie è possibile fare una specie di viaggio che ci accompagna tra i vicoli e le piazze, facendoci soffermare su un universo di simboli, di gesti e di credenze che rimandano a una dimensione diversa dall’ordinario. In questi percorsi si danno convegno le devozioni per i teschi, abbelliti e lisciati, le anime del purgatorio, esasperate dalle sofferenze, i santi e le anime buone, protettori potenti contro le difficoltà della vita.

E poi, anche, il concetto stesso di Dio e delle gerarchie celesti: un universo ordinato nel quale ci si aspetta di trovare un referente amorevole e soccorritore.

Alla memoria ritornano anche espressioni dialettali che con pochissimi termini racchiudono un intero universo di pensiero.

Alla fine del percorso ci assale il sospetto,  e quasi il timore, che questo universo concettuale si stia sgretolando e avviandosi alla sua scomparsa incalzato dalla massificazione della società moderna, dalla forza di modelli estranei e imposti dal di fuori.

Insomma, un ritorno ideale a tradizioni antiche non solo per ritrovare un po’ di quel che eravamo ma anche per recuperare qualcosa che vale la pena di conservare, così… tra il serio e il faceto.